PARLANDO ALLA LUNA

CAP. I

C'era una volta....Lei pensava che un racconto si potesse iniziare cosi', ma no! Le ispirazioni erano tutt'altre...La luna piena fuori dalla finestra, sembrava richiamarla a se' per vivere una storia straordinaria...ovvero fuori dall'ordinario... aveva deciso di parlare con la luna e non se ne sarebbe andata fino a quando Lei non l'avesse risposta...la guardava fissa....era arrivata ad illudersi di vedere i suoi occhi...le sue labbra... voleva vederla sorridere... forse aveva solo bisogna di un'amica a cui raccontare la sua storia... voleva liberarsi e Lei , la luna , era lì tutte le sere, sapeva che l'avrebbe sempre trovata disponibile ad ascoltarla, comincio' a raccontarle.....

La mia vita e' come la tua trovare ogni giorno la forza per compiere con precisione lo stesso giro, per fare quello per cui sei nata Il tuo e' un compito importante, dai la notte agli uomini perche' possano capire l'importanza del giorno, della luce, dell'energia che ricevono durante il sonno che gli regali. Tu forse non conosci la sofferenza, ma la desolazione del tuo suolo...quella si'! Mi fai pensare di essere rimasta qui per raccontarti quanto soffro e gioisco, quanto vivo, perche' tu possa trasmettere tutto questo attraverso la tua anima notturna... Sono un essere umano e mi sento cucita addosso questa natura, anche con le pieghe che non vorrei avere invidio gli animali per la loro purezza istintiva, nel bene e nel male, male che e' tale solo nella forma, nella sostanza e' difesa, sopravvivenza e paura, il piu' legittimo dei cattivi sentimenti, se non blocca la vita, come spesso succede per noi esseri umani.....si...la vita , a volte si è costretti a " bloccarla " anche senza volerlo...la vita, il tempo di una emozione...consumata...vissuta...cercata...attesa...sentire il cuore battere, vorrei che tu sentissi il mio e che muovessi le onde del mare con lo stesso ritmo con cui il mio cuore mi " irriga " la vita, io gia' mi sento il mare, per i segreti che nascondo, e vorrei scoprire quelli che custodisce lui, bellissimo tentativo delle onde di allungarsi sulla riva quasi a voler avvolgere il..mondo...vorrei potermi rubare la tua " saggezza " per saper riconoscere la .verita'..tu hai spalle e mani forti per insegnarmi, per obbligarmi a raccontarmi , per liberarmi, non voglio sciupare l'averti incontrato, e tu, ne sono sicuro, non ti farai rincorrere...e per questo io ti diro' tutto affinchè tu possa...illuminarmi. Oggi hai intercettato il sole. Cosa provi?....Ma tu questo sapevi gia' che sarebbe successo! ...E imperturbabile hai continuato il tuo corso. Io mi sento stanca. Domani tutto tornera' come prima anche per me. Io ho bisogno di piu' tempo sono un essere umano..... E mentre era assorta con la luna, che come il giorno prima era venuta a trovarla al suo bungalow di legno, sulla spiaggia, dove aveva tentato di rifugiarsi per fondersi con quella tanto amata natura, la porta si spalanco' e la spiaggia che la divideva dal mare sembrava volersi mettere da parte, la luna complice....Il mare di notte non piu' misterioso che di giorno. La luce a lui non da energia, la prende direttamente dalla luna e l'acqua vince il calore del sole, durante il giorno. Anzi di notte l'oscurita' del mare sembra il dritto di una medaglia, il cui rovescio e' la parte terrena, a cui appartengo mio malgrado Per starti piu' vicino sono venuta qui....Ma hai bevuto?!, disse lui guardandola teneramente e scoppiando in una fragorosa risata. Lei, ammiccando, lo prese per mano e corsero insieme verso le onde, dove si adagiarono per rinfrescare i loro diversi pensieri.... " è vero , sono venuta anche per incontrare un'amica" alzando lo sguardo verso il cielo " un'amica ? ...ma allora non sei quì per me " " ho detto, anche ..... gli volevo parlare proprio di te " lui sorrise "..di me ne parlano tutti, ma nessuno sa veramente quello che vorrei, nessuno si è mai preoccupato di ascoltarmi, tutti vogliono parlare con me,quanto sara' il mio turno, quando potro' finalmente fermarmi , sai quando si "corre" come me a volte si ha voglia di guardarsi indietro, di fermarsi anche solo per un attimo, non per prendere "aria" quella mi è sempre un poco mancata, ma almeno per riflettere su tutto quello che...vedo" lo vide alzare gli occhi al cielo, ma la luna in quel momento era coperta o almeno così pensava² " perchè, ogni volta che vieni sulla spiaggia non riusciamo mai a vederla?" " a vederla?...cosa? " " come...cosa?...la Luna " sorrise di nuovo " non pensarci ora.........ma dimmi continuami a raccontare di te, l'ultima volta che ci siamo visti mi stavi parlano del tempo, ed io ricordo ti insegnai che il " tempo " non esiste, ti dissi che era una invenzione dei deboli per giustificare la loro fine...ricordi ? ".... "No!, l'ho rimosso! ....Tu quella volta mi avevi lasciato sola e il tempo doveva aiutarci, mentre tu lo usasti per dividerci....e me lo portasti anche via...ora te lo posso dire ti ho odiato in quel momento! Ho pensato "Vai, continua pure a correre, ma il tempo che porti con te ti obblighera' a fermarti per pensare!" Mi sono sentita cattiva, ed era la paura di perdere qualcosa. Stasera mi sento bene, mi sento forte. Mi sento esplodere dentro, come se la mia solitudine fosse il motore di chissa' quale potente mezzo. Potrei andare metaforicamente a 300all'ora....ma ho paura. So che ce la farei, ma sono stanca....vorrei un buon navigatore vicino...o magari esserlo io per un buon pilota... Lui la guardo' e sorrise "Non cambierai mai". le disse "Tu sai che ce la puoi fare benissimo da sola.... "NO!", lo interruppe bruscamente lei "Io voglio aver bisogno degli altri, Io HO BISOGNO DEGLI ALTRI!!!" Il suo cane sentendola alzare la voce li raggiunse in riva al mare, aveva trovato una palla e la pose li' sul bagnasciuga ai loro piedi e alzo' quello sguardo calamitante per distrarli dai loro discorsi e farsi tirare la palla in acqua era un gioco che adorava e sentiva che la sua padrona ne aveva bisogno, in quel momento....di gioco, di vita serena. Eppure era felice che lui fosse li', anche se temeva che fosse tornato per farla soffrire di nuovo....Mentre si chinava a raccogliere la palla per il poderoso lancio a Samba con nonchalance gli chiese "Pensi che neanch'io abbia capito niente di te, vero?".... " io vorrei insegnarti la mia ..pazzia...e per farlo devi saper vivere l'emozione dell'imprevedibilita', devi metterla a valle, farla forte, deve reggere il tutto e il ..collante...deve essere la complicita'..e questa non puo' far nascere il dubbio che ti abbia lasciata sola, abbandona la tua morale, non puo' convivere con nessuna emozione, prendimi per quello che sono, non avere paura di rubarmi, non lasciarti intimorire dal mio spirito, ed una volta entrata navigami, entra negli anfratti, cogli i miei fiori, riparati dalla pioggia anche dentro il mio cuore, anche io ne ho uno, goditi il mio...sole...dissetati della mia ...luce... , non chiedermi, prendi, non farti chiedere, dammi, non negarmi niente, ma non dimenticare di carezzarmi, anche io vivo di abbracci, di sorrisi,di colori, in me vedrai tutte le tinte che conosci, ma dovrai saper riconoscere anche le altre, quelle che cerchi....io le ho. Se vuoi vivere ...in me...non devi solo aspettare, devi saper venirmi incontro, io sono molto più vicino di quello che pensi, ma devi essere consapevole che puoi perdermi,e questa non è "cattiveria"... a volte è desiderio di voler essere raggiunti, a volte si corre più forte anche quando le tue gambe non riescono più a reggerti , e non è per scappare, ma per obbligarti ad accellerare, non devi avere stanchezza, e la tua corsa dovra' essere tanto veloce da riuscire a guardare in lontananza la tua stessa nuca " ....prese la palla che le onde avevano fatto scivolare tra le sue gambe , si alzo' e la butto' non verso il mare e neanche verso la spiaggia, la lancio' in aria, fortissimo, anche gli occhi la persero, il cane girava su se stesso , forse stava domandandosi da che lato doveva correre per riprenderla, lui aveva ancora il braccio alzato quando la palla mi sembro' ricadendo una piccola, piccolissima ...luna.

CAP. II

Samba, addestrata com'era, interruppe con la sua fulminea presa la caduta della palla...e la piccola luna svani' dentro la testa di lui, che si girava all'orizzonte, cercando la palla infuocata del sole, che si apprestava ad Est. "Vorrei essere nata su un altro pianeta", disse lei, "Non popolato da esseri umani, o per lo meno con sentimenti diversi Io voglio poter viver secondo il mio modo gioire nel dichiararsi senza nascondersi dietro a fantasmi di atteggiamento. Nella grande citta' questa finzione mi era divenuta insopportabile. Ti credevo pronto a vivermi, invece forse mi sbaglio non basta la spontaneita' per far capire i propri sentimenti, bisogna dare di piu', ma per ricevere in cambio nulla, se necessario. Pero' e' pesante la vostra vita... Si', pensandoci i momenti che ho vissuto piu' serenamente sono quelli in cui ho potuto lasciarmi andare....Rimangono intense emozioni da rivivere al solo ricordo" "Vieni", le disse "Oggi devo analizzare un opale molto raro che e' stato ritrovato qui vicino, ci tenevo a mostrartelo, quando ho visto i colori ho pensato ai tuoi occhi...Samba potra' stare nel giardino e giochera' coi bambini...non ti preoccupare...non te ne pentirai!"... Lui la abbraccio' , lei chiuse gli occhi,quante volte veva desiderato nella vita di essere stretta in quel modo " entra, e dimmi cosa ne pensi "aprì un cassetto ed avvolta in un foglio di cartatiro' fuori il minerale "è la più bella crosta di opale che abbia mai visto, e mi fa piacere che tu l'abbia associata ai miei occhi " " è stato facile, ha i tuoi stessi colori " " prima mi hai detto che non me ne sarei pentito, ma io ti ho insegnato la gioia del ...rimorso...e la tristezza del...rimpianto...ti ho insegnato che nella vita vale la pena morire piuttosto che rinunciare e mai dovrai privarti della tua spontanieta' , quello che riceverai da questa sara' la GRATIFICAZIONE PIU' GRANDE! "Cosa pensi che sia racchiuso di cosi misterioso negli strani colori di questa opale?" Lei era ancora scossa come se il mistero l'avesse racchiuso in se', in quella stretta che le sue braccia le avevano fatto sognare come un amore lontano. "L'hanno trovata nove anni fa... quel pescatore disse di essere stato rapito dagli alieni...e in effetti quella sera altri videro una luce alzarsi a gran velocita dalla spiaggia e sparire nel cielo...mah...passo' per un ubriacone e nessuno ne parlo piu'!" Lei era incantata per il solo fatto di essere li', ricordava perfettamente quel fatto aveva anche provato a parlare col pescatore, i cui ricordi, pero' erano celestiali, come quelli di un coma, ma altrettanto confusi... "Questa opale potrebbe dire qualcosa?... e' una crosta di opale???!" "Vedremo" disse lui "comunque forse questo fara' parlare ancora di piu', alimentera' la gia' grande curiosita' che mi aleggia intorno". "Stasera passerai a dirmi qualcosa al riguardo? Magari vieni che ci facciamo una corsa sulla spiaggia, un bagno al tramonto e ti preparo il cous cous come ti piaceva..." Lui guardo' il minerale e in un attimo gli scorse davanti un momento di vita per ogni luccicchio di quella pietra, a fianco della quale la piu' chiassosa ed illuminata delle discoteche veniva ombreggiata. Miriadi di sensazioni profonde, ma a pelle. Un brivido di curiosita' gli corse lungo ogni vertebra dalla nuca al midollo. Quella opale carica di sorprese sembrava veramente essere piovuta dal cielo... "Ciao..." Samba le corse incontro, aveva trovato qualcos'altro...ma non era una pallina.... Lei lo vide allontanarsi, per un attimo il suo sguardo e quello di Samba si incrociarono quasi volessero reciprocamente tranquillizzarsi sul mistero che quell'uomo portava con lui , forse anche Samba aveva avvertito un" brivido" Samba lascio' cadere dalla sua bocca una pietra, era gialla, di un colore intenso sembrava addirittura illuminare una parte della stanza, lei la prese, prese l'opale e li riadagio' nel cassetto. La luna in cielo era ricomparsa, la osservo' , sorrise e Samba arrivata a lei comincio' ad abbaiare, si inginocchio' e comincio' ad accarezzerla, i suoi pensieri si stavano sovrapponendo, avrebbe voluto che il mare la raggiungesse, prese in braccio il suo cane e si avvio' verso l'acqua, si sedette in riva e lascio' che l'acqua la bagnasse, in quel momento la Luna sembrava illuminare solo loro, alzo' lo sguardo e le sembro' di nuovo di vederla sorridere, rigirandosi verso la casa ebbe l'impressione di vedere un piccolo bagliore che fuorisciva dalla sua finestra, gli venne in mente la pietra gialla che aveva messo nel cassetto, rigiro' lo sguardo e riprese ad osservare la Luna. Se lo ritrovo' alle sue spalle, non sapeva quanto tempo fosse passato ne da quando lui era dietro di lei, si alzo', avrebbe voluto abbracciarlo " stavo guardando la luna , vedi..."gli disse indicandogliela "....non la vedo più ,tu ? "....neanche io" " hai voglia di mangiare " disse lei " vorrei stare sulla spiaggia " Samba era ai loro piedi , immobile " allora parlami " " sediamoci e dimmi cosa vuoi sapere " " tutto " disse lei " costruiamolo anche insieme questo....tutto...rubati anche parte di me se ti serve, non avere paura, prendi la mia saggezza, la mia ricchezza, ritrova la forza per continuare a...correre...liberati...usami...la verita' è sempre molto molto vicina, entra anche nei miei occhi se questo ti serve per guardarti, ho spalle e mani forti per insegnarti, per lasciarmi svuotare, non sciupare l'avermi incontrato , non posso essere qui per sempre, ricomincia a correre e nella corsa non dimenticare che dovrai farlo a braccia aperte affinchè dentro possa entrarci tutto quello che incontrerai, e non potrai scegliere,dovrai saper raccogliere in queste il sole e la pioggia , le stelle ed il buio, saper vedere nella notte, chiudere gli occhi e sognare di sognare, dovrai non rallentare mai e quando crederai di non avere più fiato alza gli occhi al cielo e dissetati da questo, vedi io adesso sono vicino a te perchè l'hai voluto, io posso insegnarti a vestirti di emozioni, di sogni, di calore,e se anche rimarra' solo cenere ne sara' valsa la pena" " perchè mi dici questo ? " " tu hai avuto la possibilita' di vivermi , un'opale e per ultimo la pietra che ti ha portato Samba, in queste tre cose puoi trovare quello che cerchi, posso ancora darti tre risposte a tre domande , dopo se capirai, potrai solo cominciare a correre ed io dovro' lasciarti " ...gli sembrava assurdo quello che aveva ascoltato, quello che stava vivendo ... " chi sei " gli chiese quasi urlando ..."Sono una persona che vuole vivere con tutte le sue forze, ma qualcosa ancora me lo impedisce. Allora voglio trasmettere la mia voglia di vivere" Prese la solita pallina e come la sua mano si mosse verso lo sferico oggetto, Samba fu scossa e si mise in punta verso l'acqua lei l'aveva fatto per simulare la reazione che avrebbe voluto in lui, ai pensieri che lei stava affabulando. "Vedi", gli disse, "A questo cane ho trasmesso la copia di tutta la mia energia, e lei ha continuato poi a trasmettermela, Lei mi ha aiutato molto, per questo la amo cosi' tanto...ma e' un cane e merita di vivere la sua vita da cane, anche se con tutto l'amore che nessuno le togliera' mai piu'! E tu? credi di non avermi aiutata?...Ti sbagli, con l'energia che mi hai dato ho vissuto tanto e la dolce tristezza del ricordo mi faceva andare avanti nella speranza...certezza che la luce dentro di me ti avrebbe abbagliato di nuovo, tanto sarebbe stata forte".... La luna era piena quella notte e l'acqua scura del mare invitava piu' che mai, lei si alzo', lo prese per mano e lo trascino con se'. Fu una nuotata splendida, faceva qualche battuta e scoppiava a ridere, lui stava al gioco tra l'esterefatto e il divertito, l'aria fuori dall'acqua era frizzante, ma tonificante e lei si lascio' pervadere da quei brivid quasi insani. Dalla casa giunse un crepitio acuto che la fece alzare di scatto....Senti' uno scalpiccio e qualcuno che si allontanava verso la strada, Lui stava giocando col cane in acqua ne' l'uomo ne' la bestiola si erano accorti di nulla.

CAP. III

Si erano conosciuti in spiaggia, molti anni prima. Lui aveva appena terminato i suoi studi di mineralogia, ma la corsa a livello agonistico lo impegnava a tempo pieno. Lei iniziava allora il suo cammino verso se stessa...si era persa quando da bimba le rubarono una parte di se', o almeno lei cosi' credeva la sua vita semi distorta se la sarebbe voluta ricreare tenendo gli unici elementi in cui credeva e aveva sempre creduto combattere per vivere e vivere per amare; la natura e gli animali sarebbero stati suoi alleati fedeli...anche quando fosse rimasta sola, senza ne' l'una ne' gli altri...un'onda più forte e più alta delle altre costrinse lui e Samba ad uscire dall'acqua,e lui si accorse dello sguardo di lei" cosa c'è ? " " non lo so, ho sentito un rumore e ho visto un uomo che correva verso la strada " " quando ? " " adesso, mentre eravamo ancora in acqua " " la cosa ti ha spaventato ? " " no, non mi ha spaventato, ma ho avvertito una strana emozione" lui corse in casa, aprì il casetto, la pietra e l'opale erano scomparsi, lei si affaccio' alla porta e dalla sguardo di lui capì cosa era successo, corse verso di lui, tiro' fuori il casetto, lo rovescio' tutto " cosa vuol dire " " non lo so, fammi pensare " " chi puo' essere stato, come faceva a sapere che custodivo l'opale e perchè ha preso anche la pietra gialla " " a chi avevi parlato dell'opale ? " " solo a te , mi è stato consegnato dall' Istituto Minerologico Nazionale, volevano una relazione, sapevano che era stato trovato in questo posto, sapevano che io lo conoscevo bene e che era stato trovato dopo quello strano avvistamento, nel consegnarmelo non mi hanno raccomandato nessuna precauzione particolare, dovevo solo analizzarlo " " lo avevi gia' fatto ? " " no, ne volevo parlare con te, volevo confrontarmi, mi ha dato da subito una grande emozione e volevo dividerla con te " " non parlare con nessuno di questo, non informare ancora l'Istituto, dammi il tempo di pensare " " di pensare ? ........cosa mi nascondi.......quanta meraviglia nei tuoi occhi e perchè leggo così tanta preoccupazione ? " " hai sentito subito anche tu, una grande emozione quando ti è stato consegnato, non è stato un caso, quell'opale e la pietra gialla sono due tasselli importanti, il terzo sono io .....se lo hanno presso volontariamente, ora potrebbero voler prendere me " Samba era immobile tra loro due , sembrava ascoltare sia l'uno che l'altro , quasi fosse consapevole di quello che stava sentendo, anche l'aria nel bungalow era diventata immobile, era rimasto solo il rumore delle onde che si rompevano sul bagnasciuga. Quella notte lei penso' molto, ma non nascose a se stessa la paura, ne' si nascose dietro i suoi timori. Vicino al suo letto aveva appoggiato una mazza da golf, Samba l'avrebbe immediatamente avvertita da insolite presenze e la bomboletta accecante avrebbe fatto il resto. Era tranquilla per la sua incolumita' fino alla mattina successiva, tuttavia la luna, per tutta la notte fino all'alba, fu compagna della sua paura e dei suoi pensieri. Subito l'assali' il dubbio che lui l'altra sera non fosse affatto casualmente sulla spiaggia, li' da lei. Non la convinceva neanche il fatto che Samba fosse rimasta fuori a giocare coi bambini, che lei in verita' non aveva neanche visto e guarda caso proprio il suo cane le aveva portato l'anello di congiunzione tra l'opale e lei la crudelta' piu' grande! Lei era li' ormai da tanto tempo, su quella spiaggia non pensava che l'avrebbero trovata piu' ormai. Trasali' e un nodo le strinse la gola per un attimo. Dei passi dietro al bungalow le ghiacciarono il sangue. La luna era gia' uscita dalla scena della voltaceleste, ma la notte era rimasta dentro di lei "Sei tu?" grido' con la voce che le poteva produrre un diaframma terrorizzato Non ci fu risposta...e Samba era tranquilla. Allora afferro' la bomboletta e si apposto' dietro alla porta, accucciandosi per non essere vista dalla finestra, anche se a sua volta non poteva vedere. Fu una lunga manciata di secondi in cui realizzo' che Samba era arrivata a lei, che viveva gia' in citta' e dunque aveva rinunciato...non ci aveva neanche pensato ad addestrarla al riconoscimento di uno di loro....Si riprese dal suo incubo ad occhi aperti e si precipito' da lui era ormai nauseata dalle sue fantasie e manie di persecuzione, gli avrebbe raccontato la sua storia, ma prima sarebbe andata con lui dal pescatore impazzito, l'unico che aveva potuto rubare i due minerali. Temeva anche per Samba, quel pazzo aveva capito quanto si sarebbe sentita sola al mondo senza quell'all'arguto ammasso di pelo bianco e nero,tutto il suo essere atletico non avrebbe impedito uno scempio compiuto dalla follia di quell'uomo trasformato. La sofferenza della solitudine era il suo unico punto debole e il pescatore pazzo lo sapeva. Ora lei avrebbe rivelato tutto, e avrebbe consumato quelle tre domande a cui lui aveva promesso di rispondere, prese tutto il coraggio che gli era rimasto e aprì la porta, temporeggio' prima di uscire, con gli occhi cercava di sincerarsi che era proprio lui, e si domando' perchè lui andava via per ritornare sempre poco dopo, cosa gli nascondeva, cosa non era mai riuscita a capire di lui. Fece pochi passi fuori dalla porta, si fermo' di nuovo, si guardo' intorno, ma non vedeva nessuno, Samba era dietro di lei, e sembrava vivere la sua stessa angoscia, la mazza da golf nella sinistra e la bomboletta nella destra, si sentì ridicola e stupida, si domando' anche se fosse mai stata capace di colpire un uomo anche se solo per difesa e prego' perchè non dovesse mai dare risposta a quella domanda . La luce della mattina oramai cominciava a illuminare la spiaggia, il sole ancora non era arrivato a scaldare il suo bungalow, lo vedeva alto in cielo dietro di lei. Rientro' nel bungalow, chiuse la porta, lascio' cadere dalle sue mani la mazza da golf e la bomboletta, prese in braccio Samba e se accovaccio', con le gambe piegate verso il suo stomaco sul letto. Non riusciva a dominare i suoi pensieri e proprio mentre il sonno sembrava che stesse per conquistarla, sentì bussare alla porta. Salto' dal letto come il grillotalpa salta sugli oligocheti, e il suo cuore dovette fare tanto rumore che da fuori lui disse dopo aver ribussato " stai tranquilla Katia sono io, Ettore".....Come fai a sapere che sono in ansia?² Sospettava gia' di lui come di tutti coloro che tentavano di avvicinarsi a lei. Si creava intorno quella solitudine, come se avesse il timore che le venisse a mancare e poi si arrabbiava con se stessa quando si ritrovava veramente sola, chissa' se lui sarebbe riuscito, ma soprattutto... ne avrebbe avuto voglia di superare le sue barriere invisibili. Ettore baldanzoso tiro' fuori il cartoccio coi due minerali ³ Oddio, sei andato dal pescatore pazzo hai intuito che era stato lui...anche tu!...Oppure.... " oppure ...? " ripetè Ettore, con un atteggiamento che forse lei neanche si aspettava " scusa, non volevo sembrarti dubbiosa , e che questa storia sta minando il mio equilibrio ...raccontami tutto " " vieni con me, ti porto da lui " " dove ? " disse con aria proccupata " volevi la verita' e l'avrai, ma questo non deve darti di me un'idea sbagliata " " aspetta, mi hai detto che potevo farti tre domande, il tempo della prima è arrivato " " dimmi allora " " chi sei, e voglio una risposta chiara " il suo tono di voce era ora deciso, e non lasciava spazio a lui di prendersi altro tempo Samba era immobile, la brezza della mattina faceva entrare un'aria frizzante nel bulgalow, guardo' per primo gli occhi di lui, avrebbe voluto anticiparlo, fargli capire che aveva capito tutto, avrebbe voluto stupirlo, ma in un attimo si rese conto che non aveva la minima idea di quello che gli stava capitando. lui si avvicino' ancora di più a lei, la strinse forte a se e la bacio'. Samba si drizzo' , scese di corsa dal letto e comincio' ad abbaiare, buttandosi tra le loro gambe, quasi a volerli dividere,lei si sentì pervadere da un brivido, lui si scosto', la prese per mano ed insieme uscirono dal bungalow " ti spieghero' per strada " " dove andiamo " disse lei , con un tono che aveva perso tutta la decisione di prima, lui non rispose ....... S'incamminarono per il vialetto fra gli oleandri lei intravvedeva la sua casa in lontananza, tutte le finestre erano spalancate. C'era qualcuno da lui e lei volle sentire la sua risposta "Sono in casa mia quelli dell'Istituti Mineralogico, sai quella coppia di inglesi di cui ti parlai, i bambini sono i loro figli, li ospito tutto tanto a me e' sufficiente la dependence" Lei si tranquillizzo' e lui la guardava come per capire cosa aspettasse lei, prima di confermarle quello che lui aveva sempre pensato fin dalla prima volta che si erano incontrati, dieci anni fa.

CAP. IV

Lui aveva sempre sospettato qualcosa di strano in lei, quel suo modo di fare apparentemente indifeso non lo aveva mai convinto. Sembrava veramente essere piovuta da un altro pianeta. Lei non si era ancora pronunciata, aveva preso tempo giocando con Samba che s'immbilizzava ogni volta che percepiva una volonta' piu' spiccata di avvicinamento da parte di lui. In verita' lei avrebbe voluto dirle tutta lei stessa, ma come poteva, non si conosceva neanche lei quanto lui avrebbe voluto conoscerla. Arrivarono in prossimita' della capanna del pescatore, lui stava sulla soglia, le corse incontro abbracciandola...puzzava come la distilleria della Tavernello, ma lei cerco' di mantenersi quasi impassibile. "...Lui mi ha rubato i tuoi genitori...." farfuglio' "io ho cercato di proteggerli..., ma lui li ha rapiti, stai attenta...!!!!" Ettore alzo' gli occhi al cielo come se fosse di fronte a un povero demente...non aveva tutti i torti. Come poteva lei cominciare col dirgli che quello era stato il suo tutore, quando lei era rimasta sola.... "Non pensare che io voglia nasconderti qualcosa di brutto..." sbotto' lei quasi scoppiando a ridere...ma era seria. "Io posso capire il suo scollamento dalla realta''" gli prese la mano come per schierarsi dalla sua parte " puoi capire? " " si , penso di poterlo fare " sembrava tutto invertito, lei che si aspettava delle risposte da lui ed Ettore che voleva dare ad intendere che..sapeva. Il vecchio pescatore si avvicino' di nuovo a lei " stia attenta " le disse di nuovo, e questa volta a lei sembro' di non vedere più un uomo ...rubato...dal vino, nei suoi occhi gli sembro' di vedere la lucidita' del saggio, poi comincio' ad urlare " andate via " entro' dentro casa e sbattè la porta, Samba gli abbaio' contro, sembrava quasi volerlo attaccare, solo una carezza di lei sembro' tranquillizarlo " andiamo " disse Ettore " no, io non vado da nessuna parte " avviandosi verso la porta del vecchio pescatore " mi apra, devo parlarle " " non ho niente da dirle più " gli urlo' riaprendo la porta ,aveva perso tutta la sua aria di uomo perduto e questo aumentava l'ansia di katia " non insistere " disse lui " io non mi muovo " e di nuovo, " la prego, mi apra " le luci all'interno della casa si spensero, senti il rumore di una sbarra, di quelle che si usano per proteggersi , visse la scena di lui che bloccava la porta dell'ingresso, guardo' verso la finestra, il tempo di vedere le tendine schiudersi sui vetri e rimase immobile fino a quando più nessun rumore si sentiva dalla casa " e adesso...." " e adesso..niente..andamo via...torneremo domani " " domani ?...no...non ho più tempo..voglio sapere cosa significa tutto questo, perchè mi ha detto che hai rubato i miei genitori, perchè non ha voluto più parlarmi, chi voleva proteggere..una pietra e una crosta di opale? " non sempre le cose che vedi sono quelle che sembrano, a volte.... La sua calma irritava Katia che stizzita se ne torno' verso il vialetto e spari' fra gli oleandri. Lui sembrava quasi godesse nel provocarla. Ettore grido' al pescatore "mi apra, se n'e' andata!", senti togliere i catenacci e la sbarra e la porta piano piano si apri'. "...mi spiace....ho dovuto dire quelle scemate, lei crede di essere un extra terrestre. Se non fosse per quel cane che la tiene legata alla realta', da quando cucciola e' entrata nella sua vita....5 anni fa" "Ma...mi sembra che cosi' facendo l'abbia agitata ancora di piu', ora mi puo' spiegare?" Il pescatore si fece un lungo sorso dal suo caro cartone di scadente rosso e comincio' a raccontargli di quando lo rapirono gli extra terrestri "Katia era ancora da me a quell'epoca, fu dopo quel fatto che si trasferi' sulla spiaggia, Samba la trovo' un anno dopo, e allora ho capito che non avrebbe piu' avuto bisogno di me...o forse non ne ha mai avuto..." Il ragazzo era un po' confuso, ma la sua volonta' di chiarezza gli feceporre una domanda diretta "Ma...i genitori sono quella coppia d'inglesi dell'istituto di mineralogia, che sto ospitando, e gliel'hanno affidata per andare a farsi una nuova vita in Inghilterra....ma avevano una bambina di 6 anni quando se ne sono andati, e' stata con lei per 25 anni?" Il pescatore annui' mentre si puliva la barba con una passata del dorso della mano. "E' tanto cara ma sicuramente e' rimasta traumatizzata per quell'abbandono. Io le ho trasmesso la passione per il mare, anche se e' stato facile, dato che anche suo padre e' un grande appassionato. "Ma..." chiese Ettore "quella pietra gialla?" "Vedrai che domani Vincent e Nany ti porterano un esemplare identico da analizzare....come l'opale. Io apposta lo feci trovare al cane, sicuro che ve l'avrebbe portato volevo far si' che arrivaste qui e io potessi mettervi in guardia", il pescatore sorseggio' e prosegui' "L'opale e i 5 esemplari di pietra gialla che hanno in mano e che ti hanno dato da analizzare, non sanno quanto siano di valore ma pericolosi Katia verra' rapita dagli extra terrestri per quelle pietre che hanno fatto trovare ai suoi genitori sono dei segnalatori sulla terra e Katia puo' trasmettergli molte cose, anche solo standoci vicina..." Ettore ringrazio' se ne ando' e decise che avrebbe fatto la sua relazione per Vincent e Nani. Katia era arrivata al suo bungalow, continuava a guardare la pietra e l'opale come se la vista potesse illuminarla, ma per lei rimanevano solo pietre, belle, ma solo pietre, di una cosa pero' era certa le avrebbero svelato e forse confermato quello che aveva sempre creduto e in cuor suo sperato la sua non appartenenza alla razza umana, e il mistero che oramai avevano avvolto quelle pietre era la direzione su cui doveva puntare per avere quella sperata conferma. Ettore, era arrivato davanti alla sua casa, e proprio come gli aveva detto il pescatore trovo' ad aspettarlo davanti alla porta di ingresso Vincent e Nani " Ettore, aspettavamo proprio voi " invitandolo ad entrare in casa "vorremmo che lei ci relazionasse sulla provenienza e sulla composizione di alcune pietre che mia moglie Nani ha trovano, una pietra l' abbiamo gia' portata in istituto, e sembra che l'abbiano gia' affidata ad una ricercatrice per analizzarla, ed io ho preferito non dire loro che ne avevamo altre,ci piacerebbe confrontare le due ricerche, vuole darci una mano in questo ? " "certo, ma questo mi costringe a non poter utilizzare i laboratori dell'istituto, comunque me li dia lo stesso, vedro' di utilizzare il laboratorio di un amico fuori citta'" e fu proprio mentre Nani consegnava le pietre ad Ettore, che si udì un forte boato e una grande fiammata si alzo' dalla casa del pescatore " Dio mio, cosa è stato " urlo' Vincent. Ettore riconsegno' nelle mani dei due inglesi le pietre ³ entrate in casa,vado a vedere cosa è successo " e corse via verso la casa del vecchio pescatore......... Arrivo' a meta' strada e incrocio' il vecchio che stava correndo verso la spiaggia "Ettore, e' saltata la bombola del gas, ha bruciato tutto, ho salvato solo questi" aprendo le mani c'erano due dischetti che gli spiego' contenevano tutto il rapporto sul suo viaggio con gli extraterrestri, la storia dei minerali e la vita precedente di Katia "ma come è successo ? " " non lo so , sono uscito subito , non c'era niente da fare " lo vide enormemente triste, avvilito, nei suoi occhi c'era una disperazione innaturale, avvertivo il vuoto che quell'uomo adesso viveva " dove vai adesso ? " " non lo so, non chiedermelo, mi piacerebbe andare da Katia, ma non posso, mi farebbe troppe domande, e forse ora non ho la capacita' di gestire le sue domande " " puoi venire a stare da me se vuoi, ci sono Vincent e Nani, ma posso sempre giustificare la tua presenza spiegando loro che la tua casa è andata distrutta " " non mi va di stare nella stessa casa con loro, sarebbe una presenza ingombrante per entrambi " il fumo si alzava ancora alto dalla casa del pescatore, katia lo avrebbe visto, ed Ettore...........cerco' infatti di distrarla il piu' a lungo possibile, dopo aver accompagnato il pescatore a casa. Da Katia c'era il computer per leggere i dischetti, ma Katia non lo lasciava avvicinare cosi' alla fine Ettore la convinse ad andare sulla spiaggia con Samba, mentre lui avrebbe visionato quelle noiose relazioni..... Quando lesse i dischetti era confuso, finalmente aveva scoperto il segreto di Katia legato ai due minerali, aveva capito perche' lei era cosi' strana, disponibile e sfuggente allo stesso tempo. Da piccola le avevano asportato un pezzo di cervelletto per analizzarlo dopo che la piccola era stata "prelevata" una notte ed era poi stata riportata la sera successiva, lasciandola addormentata nel boschetto con la testa fasciata e le due pietre in mano l'opale e la gialla. Era gia' stata "affidata" al pescatore dalla giovane coppia di studiosi che per la carriera non potevano avere intralci... Quando il pescatore la ritrovo' rimase scioccato perche' sapeva che cosa avrebbe significato quell'evento nella vita di Katia. Non fu piu' la stessa infatti e rimase convinta che le due pietre fossero l'energia dei suoi genitori, in qualche modo. Con una grande forza di volonta' e l'aiuto del pescatore, animo rude ma sensibile, riusci' a ripristinare al meglio le sue facolta' fisiche e con piu' difficolta' psichiche. A questo era dovuta la particolare sensibilita' di Katia, che era come se custodisse dentro di se' un segreto impenetrabile che le impediva di comunicare e comunicarlo agli altri. Quando cresciuta volle andare in citta' fu messa a dura prova ma quando poi ritorno' era piu' forte, fu in quel periodo che trovo' il cane che l'aiuto' ad aprirsi ancora un po'. Lei comunque non si sentiva ancora del tutto integra e quando Ettore le volle mostrare l'opale, e poi Samba trovo' la pietra gialla, il suo cuore ebbe un sussulto ma non capi' perche'. Era come un segno del destino che scandiva la fine di un brutto, lei sperava e ci credeva, periodo della sua vita. Ettore fini' di leggere e cerco' di capire il suo ruolo e a questo punto gli sembro' che nulla fosse stato casuale...si convinse che anche la sua presenza era un effetto della volonta' degli extraterrestri, ognuno in quella storia aveva una sua collocazione, katia, il pescatore, gli inglesi e forse la stessa Samba, ma si rese conto che forse mancava ancora la cosa più importante.... il movente.... cosa sarebbe successo a tutti loro ...questa storia, ha un suo prologo che è la motivazione,dei personaggi che sono i mezzi per raggiungere lo scopo, un effetto che è la realizzazione della motivazione ed una fine....che ruolo avrebbero avuto tutti loro, e quanti di loro erano indispensabili per raggiungerla?..di una cosa si rese subito conto , che l'unico modo che aveva per non arrivare alla fine senza avere la certezza della loro salvezza era quello di ritardare il più possibile i piani degli extraterrestri, ma prima di tutto bisognava scoprirli, e Katia forse era la persona più adatta e forse più inconsciamente informata ....perchè si era atteso tanto tempo? per quale motivo i tempi, lentissimi fino a quel momento prendevano ora una tale velocita'?..cosa era accaduto per obbligare loro ad accellerare? e se nulla era stata la causa di un succedersi così veloce perchè il loro piano doveva compiersi proprio adesso?...... Katia rientro', il mare fuori era una tavola, una leggera brezza rinfrescava l'aria marzolina li' la primavera portava gia' il calore estivo, in tutti i sensi. Era allegra e serena, col suo cane sempre appresso, ma la presenza di Ettore la rassicurava e la raserenava non poco. Ettore voleva capire perche', era come se si sentisse abbandonata, altrimenti, ma lui non pensava che fosse solo bisogno di compagnia Katia dava troppo l'impressione della sua sicurezza, eppure... era determinato a farle tirar fuori i motivi di quei suoi comportamenti piu' o meno coatti. " come era il mare " ? gli chiese subito Ettore "bellissimo come sempre, caldo, decisamente invitante, Samba ci si è buttata praticamente subito, sembrava che aspettasse solo me, ma io avevo solo voglia di guardarlo, la spiaggia mi da sempre grandi emozioni " " cosa ti ricorda ? " ne approffitto' subito Ettore "non ne ho un ricordo preciso, so pero' con certezza, che qualunche sia stato il mio...inizio...è iniziato da lì" " cosa è iniziato ? " "uffa, quante domande, perchè tanta curiosita'?, e comunque ti ripeto qualcosa sicuramente lega me a questa spiaggia, cosa non so, e forse non lo voglio neanche sapere, a proposito, cosa puoi dirmi dell'opale e della pietra gialla? "a Ettore serviva prendere tempo per quelle domande... " ci sto lavorando, appena saro' pronto, sarai la prima a saperlo " " ..e poi non dimenticare mi hai promesso tre risposte a tre domande, la prima gia' te l'ho fatta, ed ancora non ho avuto risposta, per le altre due ci voglio pensare con calma, non vorrei sciuparle" "te le daro', anche se adesso mi pesa mantenere fede a quella promessa " " ti pesa ? e perchè mai ti deve pesare rispondere a delle mie domande ?" Ettore si rese subito conto di essere entrato in un argomento che per il momento era meglio evitare, prese i dischetti dal tavolo, li mise in tasca e fece per salutare Katia, e proprio mentre stava per aprire la porta del bungalow il campanello trillo'..... ....Erano Vincent e Nani che avrebbero voluto parlare a Katia. Lei fece cenno ad Ettore di rimanere e seccamente disse che in quel momento proprio non poteva ascoltarli. Si sarebbe fatta viva lei con loro appena libera mentalmente. La coppia, un po' perplessa, ma indebolita dalla presenza di Ettore, giro' i tacchi senza quasi scusarsi dell'improvvisa intrusione. Sembrava quasi che pensassero di avere dei diritti su Katia, che lei al contrario rifiutava, anzi se ne sentiva oppressa. Appena furono di nuovo soli, Katia prese la mano di Ettore, lo fece sedere sulla poltrona di fronte a quella dove si era seduta lei e gli disse: "Ora devi sapere cosa mi e' successo quando mi hanno rapito gli extraterrestri sappi che non e' vero, come credono che mi sono rimaste delle tare. Io posso vivere in maniera quasi normale, mi hanno solo acuito molto la sensibilita' e' questo che mi provoca le maggiori difficolta'. E' come se intuissi quello che le persone pensano, senza avere nulla di straordinario. Vincent e Nani mi hanno lasciato, io gli voglio molto bene, ma non riesco a perdonarli; dovevano andare, non avevano scelta, non potevamo vivere, mentre cosi' si sono fatti una posizione come esperti di mineralogia. Quando andarono in Inghilterra, io ero una bimba, mi lasciarono le due pietre, l'opale e la gialla, che da quel momento, sembra incredibile, ma hanno cominciato ad assorbire la mia energia mentale. Ettore era immobile davanti a lei, sapeva che quello era il momento giusto per poter sapere tutto di Katia, ma si rendeva conto che doveva stare attento, doveva mettere lei nella condizione di parlare senza farle sentire l'obbligo di dover rispondere a delle domande "non si dovrebbe lasciare una figlia per rincorrere una posizione..." "forse lo hanno fatto senza rendersene conto, forse questo era necessario per fare in modo che si avverasse quello per cui io ...............".... " quello per cui tu .............? " " forse....... non sei pronto per sapere quello che deve avvenire " " se quello che deve avvenire riguarda te, questo è il momento giusto " " quello che deve avvenire non riguarda solo me " " non hai voglia di parlare, forse non ti fidi di me, io non voglio forzarti, quando sarai pronta sai dove cercarmi ", disse alzandosi e avviandosi verso la porta... " quando saro' pronta non ci sara' più tempo, quando saro' pronta forse non potrai più ascoltarmi, quando........." " qualsiasi cosa succedera', qualsiasi segreto quelle pietre racchiudano, io penso di avere il diritto di saperlo" " quello che accadra' tu lo saprai ..........vivendolo " la luce nel bungalow cominciava a scemare, un'altra notte stava per ,impossessarsi della spiaggia, si sentivano le onde spezzarsi sulla riva , il mare sembrava voler ricordare la sua presenza, la luce della luna ..argentava... tutte le cose, samba strusciava tutta se stessa sulle gambe di Katia e lei prendendola in braccio comincio' ad accarezzarla, e senza girare il suo sguardo verso Ettore che usciva dal suo bungalow, si diresse verso la finestra, la chiuse e risiedendosi sulla poltrona chiuse gli occhi sperando di riuscire a...sognare. Katia si sentiva forte. Sentiva che finalmente sarebbe uscita da quel tunnel che la rendeva claustrofobica, e la presenza di Ettore l'aveva aiutata, oltre alla comparsa per nulla casuale delle due pietre. L'indomani avrebbe chiesto a Ettore di riformularle la prima delle tre domande a cui voleva dare una risposta. Non voleva perdere quell'attimo magico d'incredibile energia e dunque parlo' ad Ettore secondo i suoi progetti notturni. La notte cominciava ad avvolgere ogni cosa, e anche Katia si stava abbandonando a questa. Il sonno , si impadronì subito di lei, ed altrettanto velocemente il sogno si fece strada nella sua mente. Fu quella notte che lei rivide tutta la sua vita . Fu una notte agitata quella. Ogni tanto la testa di Samba faceva capolino sul letto, viveva l'agitazione della sua padrona, e il leccarle il volto serviva a tranquillizzare e a tranquillizzarsi. Più volte durante la notte Katia si era ritrovata sudata e seduta in mezzo al letto e altrettante volte il sonno si era rimpadronito di lei, gli avrebbe voluto resistere, ma la stanchezza e forse inconsciamente il desiderio di rivivere la sua vita la faceva abbandonare a se stessa.Il vento portava dentro casa l'odore del mare, e minuscole particelle di acqua sembravano adagiarsi su ogni cosa presente nella casa mischiandosi su katia al suo sudore. -"Ti prego, aiutami a tirar fuori tutto quello che mi fa cosi' male e m'impedisce di vivere come vorrei le mie emozioni", disse ad Ettore la mattina dopo, appena lui arrivo' al bungalow con i cornetti caldi per far colazione insieme a Katia. Il sonno di quella notte l'aveva ispirata piu' che mai, e dopo avere cosi' esordito, dopo un rapido saluto di buon giorno, mentre armeggiava alla caffettiera perche' la liquida e calda carica della caffeina potesse dare il benvenuto ufficiale alla nuova giornata, disse distrattamente, ma con tono estremamente deciso, da chi vuole ottenere risposta "Fammi la prima delle tre domande a cui vuoi che io dia una risposta. Mi vuoi dire cosa ti tormenta?² Katia lo guardo' dritto negli occhi e gli disse ³Mi sento destrutturata....² "ora non puoi più fuggire, non è più sufficiente il mare, il suo rumore non potra' più distrarti, e forse neanche lui lo vuole, ti ha protetto fino a quando ha potuto, lo avrebbe continuato a fare fino a quando gli dimostravi che potevi reggere......." " in cosa ho sbagliato, come ha fatto a capire che non ne potevo più, come ha fatto ad avere il coraggio di ...abbandonarmi....quanti abbandoni nella mia vita.... " "il mare lo ha sentito, quando bagnandoti in lui, tu non riuscivi più a uscirne ..vera..." " vera?......lo sono mai stata? ......si è veri quando si hanno i ricordi, si è veri quando non esistono spazi nella tua mente da dover riempire, quando ogni secondo vissuto è fissato in una immagine, si è veri quando si ama anche senza essere amati, si è veri quando senti il tuo cuore battere......" " si è veri quando non si ha voglia di fuggire " Katia rimase in silenzio, quanto era vero quello che aveva detto Ettore, quanto è difficile riuscire a fermarsi quando le tue gambe iniziano a correre, come è difficile fermarle quando il fermarsi significa soffrire.." " a volte vale la pena soffrire, quando questo significa ...rinascere " " rinascere?.....lo vorrei davvero, se potessi fermerei mia madre e mio padre, se potessi tornare indietro unirei la mia bocca la mia bocca alla tua e mi farei amare......neanche quello so fare...." " amare è facilissimo " " insegnamelo, ti prego " Ettore la strinse a se mentre il rumore di un'altra onda , rompendosi sugli scogli, entrava prepotentemente nel bungalows di Katia. L'agitazione ebbe il sopravvento e Katia senti' che non se la sarebbesentita...per lei amare significava riuscire a comunicare le sue emozioni, e ancora non ci riusciva. Era qualcosa, per cui, veramente, non era ancora pronta. Tutti quegli anni trascorsi dalla prepotenza di un evento inaspettato, quanto insolito ed improvviso, erano il minimo perche' lei prendesse coscienza di cio' che avevano sostituito nel suo cervelletto ora doveva elaborarlo per potervi convivere.... Il ritorno di Vincent e Nani, le due pietre...., ma Ettore quanto riusciva a cogliere, la sua intelligenza curiosa lo portavano a volersi addentrare nel labirinto di queste "coincidenze". "Amare è una partenza, non un arrivo, è partendo da questo che forse potrai trovare la soluzione a tutto, devi lasciarti andare, abbracciare chi ti va di abbracciare senza chiederti se chi abbracci ha desiderio di stringersi a te, fino a quando userai dei filtri alle tue emozioni, tu le avrai falsate e avrai sciupato il piacere di ..regalarti...una magia, a volte questa ti viene incontro, ma altre volte devi andare tu incontro a lei" " una magia.....forse è vero, forse sono vittima di me stessa, forse i lacci che mi sento addosso li ho legati io, ma liberarmi di questi, mi fa terrore " "la paura, è dentro di noi, a noi tocca non far finta che non esiste, ma affrontarla, fino a quando controllerai te stessa, non permetterai a quello che sei di uscire fuori ,forse chi ti ha resa unica sta aspettando che tu sciolga i tuoi lacci, forse è in attesa che tu ti liberi da te stessa, forse quello che vogliono da te lo possono avere solo quando riuscirai a convivere con te, senza combatterti, forse aspettano che tu finisca di farti domande a cui non sei in grado di dare risposte e inizi a vivere le tue emozioni, forse quello che loro ti hanno sostituito ha bisogno di ........................ " Katia sentì nascere in se un brivido, avrebbe voluto controllarlo, lotto' contro se stessa per permettere a questo di percorrerla tutta. ---------- Quanto stava succedendo era grandioso. Si aprivano nuovi orizzonti e il solo intuirne l'esistenza per Katia era di una consolazione talmente grande, da divenire una soddisfazione. Quelle due pietre avevano trasmesso un'energia incredibile, Ettore ne era stato inondato in qualche modo, come avrebbe altrimenti potuto fronteggiare, come stava facendo, quella strana situazione. In se' le due pietre non avevano nulla di particolare al di la' di una luce sicuramente molto piu' intensa del normale....ma capita di trovare pietre piu' lucenti degli esemplari che normalmente si trovano nella stessa specie. Era veramente qualcosa di indicibile eppure palpabile, dava spinte senza neppure sfiorare la voglia di vivere...E Katia sembrava accogliere tutti questi strani fenomeni come la manna dal cielo....tanto attesa. Non doveva smettere un attimo di lasciarsi andare verso quegli orizzonti che ancora non rivedeva, ma che non vedeva l'ora di ritrovare... --------------- katia torno' un attimo indietro con le parole e si fermo' a..." Ettore ne era stato inondato in qualche modo...." fu come una folgorazione, i suoi occhi non vedevano più quello che avevano davanti, ma erano fissati nell'attimo in cui Ettore per la prima volta aveva visto le pietre e le aveva toccate, ma a toccarle fu anche il pescatore, a toccarle furono anche Vincent e Nani... visse la convinzione che quelle pietre non servivano a lei, si avvicino' al cassetto dove erano custodite, lo aprì, li scarto' dalla carta che li avvolgeva li sollevo' in aria mentre Ettore la guardava senza fermarla e senza farle domande " Ettore, prendile, tienile con te, portatele dovunque tu vada", lui allungo' la mano e per un attimo mentre passavano dalla mano di katia alle sue, si sfiorarono e quel contatto fu per Katia una emozione forte, si sentì percorrere da un brivido improvviso, violento, era convinta di aver fatto un passo avanti, si sentì sollevata quasi come se il darle a Ettore avesse distribuito tra lei e lui la responsabilita' del possesso . Ettore rimase perplesso, ma aveva acquisito una tale fiducia in Katia che non volle farle domande, prese di nuovo la carta che le aveva fino ad allora avvolte, dal tavolino, le torno' a incartare e li mise in tasca........ Katia sentiva in qualche modo di aver dato sfogo alle sue emozioni, e se Ettore non le aveva chiesto nulla vuol dire che la sua decisione emotiva era stata sufficientemente forte, pero' doveva riuscire a dire quelle parole che anche il giovane studioso aspettava pur non immaginandone il contenuto. Katia intuiva cosa avrebbe dovuto dire, ma ancora le riusciva troppo complesso per l'affabulazione. Samba quella sera era irrequieta, ogni tanto andava alla porta e abbaiava come se qualche presenza la infastidisse. Il pescatore aveva lasciato la spiaggia, dopo che la sua casa era stata distrutta dall'esplosione; in seguito Katia ed Ettore avevano saputo che era scomparso dalla sua abitazione in citta' La donna che andava a portargli il cambio dei vestiti dopo quella mattina che non l'aveva trovato e il suo letto era fatto, lasciando intuire che anche la sera prima non fosse rientrato, non ne aveva piu' avuto notizie. Un bagliore illumino' a giorno il bungalow e Samba comicio' ad abbaiare piu' che mai mentre Katia le tappava il muso per poter attendere in silenzio, stretta al suo cane, l'arrivo della visita che attendeva da tempo, non immaginava che erano tornati per portarla via di nuovo...,ma d'istinto si nascose pronta a scappare dall'altra finestra....... ... ... scappare, scappare ma dove, da chi, Katia forse lo avrebbe voluto, ogni tanto sperava di svegliarsi e di ritrovarsi in una casa normale, in una citta' normale, " vittima " solo di un sogno speciale, ma il bagliore che ancora illuminava la sua stanza la riporto' di nuovo alla realta' , si alzo' da qualla posizione di difesa che aveva assunto, ridicolamente si aggiusto', prese in braccia Samba e si mise in posizione di attesa davanti alla porta , " basta fuggire " si ripeteva nella sua mente . Da fuori non arrivavano rumori, non un fruscio che avrebbe potuto dargli qualche indicazione, i suoi occhi erano fissi , in un attimo ricompose tutta la sua vita . A volte la vita ti regala degli incastri, tu hai i pezzi in mano e un puzzle da iniziare, devi decidere il disegno che vuoi creare, e il pezzo con cui iniziare, Katia idealmente aveva preso tutti i pezzi della sua vita e li aveva mischiati di nuovo, consapevole che da li in poi con quegli stessi pezzi doveva creare un nuovo disegno, quello che risultava dal motivo per cui lei era stata scelta per........mille volte sia posta questa domanda, e per mille volte non aveva potuto darsi una risposta, ma ora , forse , aveva un disegno su cui ricostruire il suo futuro che avrebbe dato una logica spiegazione al suo passato. Katia si stava meravigliando di quante cose era riuscita a pensare nel tempo intercorso tra il bagliore e quell'attimo, come se la sua mente viaggiasse a velocita' mille volte più forte del normale, e con la stessa velocita' avrebbe voluto trovarsi davanti al suo destino, gli occhi sempre fissi alla porta e la lentezza del tempo che l'avrebbe fatta aprire era inversamente proporzionale alla velocita' dei suoi pensieri. Il bagliore filtrava anche dal buco della serratura e poggiava il suo raggio sulla testa di Samba che assurdamente a Katia sembro' partecipe delle sua emozioni. La porta rimaneva ferma , Katia prese il " resto " del coraggio che ancora gli rimaneva e con passi decisi arrivo' alla porta, mise la mano sulla maniglia, comincio' ad aprirla e il raggio di apertura coincideva con la quantita' di luce che in un attimo avvolse tutta la stanza. Si ritrovo' sulla soglia ad occhi chiusi, la luce era talmente forte che penetrava attraverso le sua palpebre strette............... Il mare quella notte aveva dato il meglio di se', tutta la natura che circonda la spiaggia sembrava partecipare ad una festa di odori, di luci e di "brevi componimenti" eseguiti dagli animali che popolavano il circondario. Ettore era venuto a cercare Katia al bungalow, avrebbe voluto passare un po' di tempo con lei, avendo anche un po' di preoccupazione per quel bagliore fortissimo che, da puntino, in pochissimo tempo era divenuto un piccolo sole che illuminava proprio la spiaggia. Mentre si avvicinava al bungalow il giovane pensava ai minerali che sprigionavano strane energie... Katia era appena fuori dal bungalow, Samba, pronta alla passeggiata, sembrava che avesse capito l'intenzione di andare da Ettore per comunicargli il suo ultimo lunghissimo flash, che le aveva illuminato la mente e lei aveva approfittato subito per rendere lucidi i suoi ricordi. Il topazio...la pietra gialla e' un topazio...e l'opale doveva essere lo specchio della sua vita, la natura di Katia ricreata con amore dalla natura, perche' lei la potesse vedere, vivere e condividere...

CAP.V

Capitano questi casi di telepatia, quando due persone vivono le stesse cose anche se in tempi diversi e con intensita' a diverso contrasto, infatti un appuntamento non sarebbe stato tanto efficace per far incontrare i loro pensieri!...



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